martedì 26 maggio 2015

NO, NON ERA MORTO

L'albero di mandarino, che sembrava rifiorire, durante l'inverno è morto.
No, non era morto, perchè una volta perse tutte le foglie, è rinato un mese fa.
E mentre i suoi getti di microscopiche foglie verdi facevano capolino e crescevano, noi abbiamo fatto la color correction e il mix audio di "Espero". E questa bellissima locandina.
Ci siamo. Iscrizioni ai festival, proiezione privata in un cinema, ipotesi di distribuzione e tanta soddisfazione.
E' nato.

domenica 1 febbraio 2015

OMERO LO SAPEVA

Questa è probabilmente l'immagine più significativa di Espero. E' stata immaginata, scritta, voluta.
Poi, poche settimane fa, a montaggio praticamente ultimato, decido di leggere per la prima volta "Odissea": la conoscevo solo parzialmente, grazie a nebulosi ricordi scolastici.
Ed ecco che, a poche pagine dalla fine, mi imbatto in qualcosa che mi fa venire i brividi: l'incontro tra Odisseo, tornato a Itaca ma ancora non rivelatosi, e suo padre Laerte. Pochi istanti prima che il figlio gli riveli la sua identità, succede questo:

"E una nera nube di dolore lo avviluppò, il vecchio Laerte. E prese con tutte e due le mani, su da terra, cenere fuligginosa e se la versò giù dal capo canuto, e si lamentava con alte grida."

Giuro che non me la ricordavo, e mai l'avevo letta.
Cosa si può aggiungere? Solo che Espero, il film, è pronto.


lunedì 12 gennaio 2015

THE FINAL CUT

Il montaggio è finito. Sì, va bene, manca una revisione con l'aiuto di persone interne ed esterne al progetto, ma è finito. Quasi 90 minuti, senza titoli.
Soddisfatto? E che ne so?
Fra mesi e mesi saprò dirmelo, con sincerità, senza sconti e senza autolesionismi.
Per ora mi limito a fare una cronaca, a volte accorata, altre volte asettica, di questo cammino ostico e meraviglioso.
Ci manca la color correction, poi si inizierà a dischiudere il "mistero" agli occhi di qualcuno che, entusiasta, disgustato o indifferente, dovrà prendere atto del fatto che c'è un nuovo film.
Si chiama Espero.

domenica 14 dicembre 2014

NATURA


Alla fine, è solo la Natura. Ma mi viene da dire che stia succedendo una cosa eccezionale. All’interno di “Espero” c’è un personaggio muto e immobile: un piccolo albero di mandarino ritto a prua della barca. L’abbiamo comprato in sconto da un vivaio che cercava di liberarsene dopo che aveva subito una grandinata o qualcosa che lo ha reso meno appetibile di quanto richieda il mercato. A me non sembrava poi così malconcio, ma dopo due settimane di salsedine, vento e frustate del genoa (vela di prua) era ridotto ad un vero scheletro: poche foglie e l’aria di chi sta finendo di soffrire. Terminate le riprese l’ho abbandonato per un po’ davanti al bar del Circolo nautico di Cesenatico dove è ormeggiata la barca usata per il film; poi, impietosito, e soprattutto perché tornato lì a girare qualche inquadratura notturna/esterna, l’ho caricato in macchina. Da un mese ormai è di sentinella all’inizio della grande scalinata che porta al nostro appartamento, vicino ad una finestra. Gli ho dato acqua solamente una volta e fino a ieri ho pensato che sarebbe sempre rimasto smilzo e pieno di cicatrici di “Espero”. Poi, poco fa, scendendo le scale mi sono avvicinato e l’ho guardato con attenzione: è pieno di minuscoli “grappoli”. Quelli, tra qualche mese, saranno i fiori di un albero che, invece di aggrapparsi alla terra, ha navigato e preso schiaffi da un cazzo di genoa per 15 giorni. Questo film s’aveva proprio da fare. Ah, dimenticavo, ho montato più di un’ora ed entro natale lo finisco. Cioè, io chiudo il mio montaggio, poi qualcuno lo supervisionerà e di seguito verranno tutti i dettagli conclusivi della post-produzione.
Che vento che tira per le scale di casa mia.


venerdì 21 novembre 2014

33 MINUTI


Sono circa 10 giorni che monto "Espero", tra pause, accelerazioni, entusiasmo più che incertezza.
Esaurite un terzo delle scene, siamo quasi a 33 minuti. Sì, confermo, sarà un lungometraggio.
Due giorni fa abbiamo recuperato in spiaggia le riprese della scena 20, con Enea, e la settimana scorsa qualche esterno della barca di cui sentivo la mancanza.
Adesso basta, però, con le riprese. Da oggi in avanti solo tagli, riordino, disordine. Vento.
E forse arriverà l'essenza.



sabato 8 novembre 2014

IN THE CUT


Eccomi ritornato sul luogo del delitto. Dopo 10 giorni di sano rifiuto della mia creatura, di distacco e normalità, è iniziata la fase del montaggio; o meglio, da 6 giorni sto numerando in scene e take tutte le inquadrature, qualcosa come 1 TB (12 ore) che mi scorrono davanti agli occhi nella loro implacabile bellezza, bruttezza, fallibilità. Ma mai normalità, e ne sono felice.
Ho davanti settimane di quiete lavorativa che mi permetteranno di ultimare il montaggio per natale, in attesa poi dei ritocchi di color in quel di Milano.
Poi?
Forse negherò tutto e, se incalzato, risponderò che Espero è solo un vento che soffia.


domenica 26 ottobre 2014

RITORNO A CASA


Le riprese sono terminate. Sento oggi, riposandomi dopo 3 settimane intensissime, che tutta la stanchezza nascosta dalla smania di fare si sta proponendo senza filtri. E mi ci abbandono volentieri.
In Salento abbiamo fatto cose molto belle e tornare per recuperare le ultime scene è stato difficile, perché il viaggio di ritorno aveva il sapore di un bel finale. Abbiamo faticato a ritrovare le motivazioni per una breve ripartenza...ma ce l'abbiamo fatta, in qualche modo.
Ora mi prendo una settimana, se non due, per ritrovare una distanza da quelle 10 ore di girato; poi ritroverò quel milione di fotogrammi, li metterò in ordine, li nominerò. E li monterò.
Il primo dente è tolto, senza anestesia, ed è stato un gran bel dolore.

©Alice Ranieri